Tre motivi per cui secondo me dovresti vedere il film "Pensati Sexy".
- xess_education
- 23 feb 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Pensati Sexy è il nuovo film di Michela Andreozzi che potete trovare su Prime Video. Il film ha fatto subito parecchio rumore per la presenza di Diana Del Bufalo come protagonista e soprattutto della pornostar Valentina Nappi come co-protagonista.
Non vi nego che io ho visto il film solo per la sua presenza, perché effettivamente non ha una trama originale e tratta argomenti che non mi attirano particolarmente.
Inutile dire che partivo molto scoraggiata e già al limite del cringe, ma facciamo un passo alla volta.
Ci tengo a precisare che non ci saranno spoiler in questa "recensione".
La trama di spoiler free di "Pensati Sexy"
Maddalena (Diana Del Bufalo) è una donna di trent’anni con l'autostima rasa al suolo dalla percezione del proprio corpo, dalla pressione sociale, dal rapporto con la madre, dalle sue relazioni sentimentali, dal suo lavoro in un ambiente poco stimolante e tossico, dai rapporti con l3 collegh3 e così via. Il risultato è una serie di complessi psico-emotivi che le impediscono di vivere serenamente la sua sessualità e tutti gli aspetti della sua vita intima e del suo corpo.
Fino a quando, dopo un incontro intimo sfumato per la sua "goffaggine", scrive su google testuali parole "fare sesso come una pornostar".
Da questo momento entra in gioco Valentina Nappi nei panni di se stessa. Il nuovo angelo custode/amica/coscienza della protagonista, il cui scopo è quello di aiutarla con la propria autostima personale ed erotica.

Chiariamolo subito: questo film non è un capolavoro, ma è meglio di come mi aspettavo e secondo me, tutto sommato, ne avevamo proprio bisogno in Italia.
Vi spiego i miei perche!
Prima di addentrarci nelle mie opinioni su questo film aggiungo un dettaglio: a mio avviso l'inizio del film è cringissimo. Ho pensato di mollarlo malissimo, ma per fortuna ho resistito. Fatelo anche voi!
Veniamo al dunque, i miei 3 perché:

Valentina Nappi nei panni di se stessa salva una potenziale Bridget Jones dall'autosabotaggio.
Come ho detto sin da subito, la trama di per sé non è originale, ma trasporta ciò che oltreoceano accadeva decenni fa, in un contemporaneo che ha nuove regole, un occhio aperto sul femminismo ed esigenze narrative più genderless.
Il fatto che ad affiancare una donna "comune" sia proprio una pornostar che nella vita fa questo perché le piace scopare (qui puoi vedere l'intervista a Valentina Nappi a Stasera c'è Cattelan in occasione dell'uscita del film, in cui parla proprio delle motivazioni per cui lavora nel mondo del porno) rompe tutte le dinamiche più scontate, sviscerando e smontando il concetto di "canone estetico" e di esigenze estetiche per avere una vita sessuale appagante o semplicemente per meritare le attenzioni altrui.
Valentina è una Samantha di Sex & the City che non finge, autentica e senza filtri.
È quel personaggio da cui mi sono sentita rappresentata, totalmente fuori dagli schemi narrativi di chi sta lì ad interpretare un ruolo esagerato e sboccato. È il personaggio che mi ha fatto dire "vorrei un'amica come lei per sentirmi meno sola".
Sembrerà una cazzata, ma per chi ha un carattere come il mio, vedere una rappresentazione del genere che non cade nei cliché "dell'apporcata" - passatemi il termine- creata ad hoc dal maschio etero cis (vedi Samantha, Max Black di 2 Broke Girls e tutte quelle donne sfacciate e disinibite cit. de il Patriarcato) è stato un momento di rappresentazione e inclusione enorme e da non sottovalutare.
Parlare di corpi e diversità senza cercare di cambiarli
Ora, mi tocca essere più cinica: parliamo del corpo di Diana Del Bufalo che è semplicemente un corpo più "comune" di quello di Valentina Nappi, ma è una narrazione che non passa per le modifiche per le dinamiche della diet culture e che da un piccolo calcio in culo al body shaming creando un momento in cui tutti i corpi vengono visti come potenzialmente erotici. A proposito del modo e nella misura in cui tutto questo viene fatto potrei scrivere tanto, ma non evitando spoiler. Quindi dico che: meh, alcune cose sì, altre meno.
Nella sua leggerezza, parla di argomenti seri e che spesso passano inosservati
È davvero un film leggero nella realizzazione, fa anche ridere in alcuni punti. Ma come si suol dire: fa ridere, ma anche riflettere.
Uno degli argomenti chiave è il rapporto di Maddalena con la madre, che, sia perché appartiene ad una generazione passata, sia perché come tutti i genitori è convinta di fare solo del bene all3 figli3, non riesce a fare a meno di criticare costantemente l'aspetto della figlia. Ora, in realtà questa è una dinamica diffusissima, ma di cui si parla pochissimo. Scegliere di porre un focus sulla tossicità di alcune figure genitoriali e farlo con un senso e con un criterio, secondo me è parecchio utile a farci capire che il problema non siamo noi. Anche quando ce lo hanno fatto credere per anni.
Avrei molto di più da dire, ma non voglio condizionarvi troppo durante la visione del film.
Lo consiglio perché non ha la pretesa di essere un filmone, perché scorre veloce e ti lascia un senso di benessere nel cuore. Perché sento che lo rivedrò, perché senza pipponi mentali può darmi materiale su cui riflettere, facendomi anche empatizzare con chi si sta avvicinando ora a certi argomenti o a chi li reputa totalmente sconosciuti e quindi necessari.
Perché parla di una sessualità libera che non passa per la presenza di partner, della capacità e della voglia di essere eroticə per se stessə a prescindere da tutto.
Perché pur nutrendosi di stereotipi e di narrazioni che già esistono esce fuori dagli schemi cavalcando uno slogan che Chiara Ferragni ha portato a Sanremo nel 2023.
"Pensati Libera" diventa reale e acquista ulteriormente valore in questa nuova veste: pensati erotica e lo sarai. Da non confondere con "amati". Perché qui il punto non è piacersi o piacere, ma restare fedel3 ai propri principi.
Il target non è la persona decostruita che ha già i mezzi per analizzare la complessità del male gaze e del porno mainstream e così via, ma chiunque si sia guardatə allo specchio e ha pensato almeno una volta "ma chi mi scoperebbe mai?".
Ho detto abbastanza, andate a vedere il film e fatemi sapere cosa ne pensate!
P.s.: ma secondo voi, quanti maschi etero cis portatori sani di patriarcato avranno visto questo film solo perché c'è Valentina Nappi pensando di trovarsi davanti un film zozzo e si sono trovati davanti una roba dal retrogusto femminista basic?

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